Transizione Digitale, Digital Transition Fund

La corrispondenza tra linee strategiche ed investimenti in tecnologie digitali, formazione, modelli organizzativi e maggiori sinergie tra le misure del PNRR italiano e le direttrici, potrebbero consentire di fare la differenza sul cambio di passo nella crescita economica strutturale italiana.

Guardando alla discontinuità creata dal momento storico che stiamo vivendo, viene da chiedersi se la crescita di medio lungo periodo sia veramente possibile.

La transizione digitale, in un periodo dove l’accesso alle materie prime risulta difficoltoso  potrebbe rappresentare davvero la chiave di volta per una gestione produttiva efficiente.

Dei possibili rischi per la transizione sono dati dalle disparità territoriali, da quelle dimensionali delle aziende e dalle competenze digitali.

Le opportunità quindi saranno legate alla collocazione dell’azienda in funzione della sua posizione geografica, dimensioni e competenze. Per le piccole imprese l’internazionalizzazione, la partecipazione a reti, l’adozione di nuove tecnologie e la formazione saranno importanti, considerando che meno del 30% delle aziende manifatturiere conosce con la transizione 4.0, secondo Union Camere.

Il Digital Transition Fund sosterrà startup e PMI innovative che operano nelle filiere strategiche per la transizione digitale.

Con un budget di 300 milioni di euro, di cui il 40% destinato al finanziamento di operazioni che prevedono piani di sviluppo da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).

Sulla Gazzetta ufficiale del 6 maggio sono già state pubblicate le disposizioni:

  •  investimenti diretti o indiretti a favore di startup con elevato potenziale di sviluppo, con particolare riguardo verso le PMI delle filiere della transizione digitale e PMI che realizzano progetti innovativi, anche già avviati, non prima del 1° febbraio 2020, ma caratterizzati da significativo grado di scalabilità;
  • ed a favorire il co-investimento con fondi istituiti e gestiti da CDP Venture Capital Sgr, ma anche con altri fondi di investimento purché gestiti da team indipendenti, con significativa esperienza e positivi risultati in operazioni analoghe e in possesso di un assetto organizzativo in linea con le migliori prassi di mercato.

 

Gazzetta del 6 Maggio

 

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