QUALE FORMAZIONE È UTILE ALLA NUOVA INDUSTRIA MANIFATTURIERA?

I nuovi orizzonti della formazione nella quarta rivoluzione industriale

Figure professionali industria 4.o

È sempre più frequente la mancanza di personale qualificato all’interno delle industrie manifatturiere innovative. Durante l’ultima edizione del MECSPE tra tutti, è stato affrontato il tema della formazione e delle professionalità che sono utili all’interno dell’industria 4.0, per permettere una costante e proficua crescita della produzione.  Quello di cui oggi le aziende necessitano, è di avere all’interno del proprio organico, profili tecnici arricchiti di competenze informatiche e digitali, vedi ad esempio: programmatori CAM e operatori di filiera come quelli della gomma-plastica che ad oggi risultano difficilmente rintracciabili nel mercato del lavoro.

Tra i profili più carenti, troviamo: elettrotecnici, tecnici elettronici, tecnici meccanici mentre nell’ambito del software troviamo progettisti, installatori, manutentori riparatori e specialisti di saldatura elettrica. Emerge che durante un colloquio, le competenze digitali sono più che mai richieste soprattutto all’interno di ruoli manageriali o di professioni specialistiche mentre in media le competenze riguardanti le tecnologie 4.0 sono richieste ad un candidato su quattro.

Una situazione decisamente allarmante affrontata durante il convegno “Quale formazione per l’industria manifatturiera”, tenutosi durante l’ultima edizione del MECSPE, in cui è stata affrontata la tematica, prendendo in esame alcune buone norme tre la rete – scuola/ impresa – che, se ben consolidata, potrebbe seriamente contribuire al superamento di questo gap.

Industria 4.0 e formazione come superare il gap

Come poc’anzi accennato, questo importante gap, potrebbe essere superato da una fitta rete relazionale tra aziende e scuole e/o università. Le aziende manifatturiere dovrebbero entrare in stretto contatto con le scuole tecniche e professionali per favorire l’ammodernamento dei laboratori e suggerire un eventuale sostituzione di macchine obsolete, riqualificando le risorse anche mediante percorsi ad hoc con lo scopo di formare giovani operatori destinati alle aziende che necessitano di innovare il proprio sistema produttivo.

In quest’ottica, è bene che anche il ramo del recruiting aziendale sia formato per occuparsi della selezione di figure professionali per l’industria 4.0 che oggi più che mai, dovranno dimostrare di avere competenze trasversali in ambito digitale atte a collaborare all’interno di industrie in cui le officine non sono più “brutte e sporche” come tempo fa, ma assomigliano sempre più a laboratori di analisi, monitorati da tablet e cruscotti digitali da programmare e regolare.

Figure professionali industria 4.0

La lista seguente condivisa da Unioncamere – ANPAL, ci permette di fare un punto sui ruoli professionali richiesti dall’industria 4.0 e di difficile reperimento:

  • 62% specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche;
  • 45% tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione;
  • 43% operai nelle attività metalmeccaniche ed elettroniche;
  • 42% operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori;
  • 39% Tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale;
  • 37% progettisti e ingegneri;
  • 36% operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici;
  • 33% operatori specializzati in altre attività industriali.

È chiaro inoltre che, comunicare in lingue straniere le informazioni dell’impresa, utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici, utilizzare competenze digitali e di problem solving, sono solo alcune delle competenze accessorie per far fronte alle sempre più crescente e sfidante richiesta, a cui sono sottoposte le aziende manifatturiere odierne.

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