L’evoluzione del IoT in ambito industriale
Tra le novità introdotte dall’Industry 4.0 molto spesso si sente parlare dell’Industrial Internet of Things (IIoT). Tralasciando i dettagli filosofici che definiscono l’IIoT come evoluzione o come sottocategoria del classico Internet of Things (IoT), vediamo quali sono le differenze tra le due definizioni.
Industrial internet of things e internet of thing: le differenze
Secondo la classica definizione di IoT nata esattamente 20 anni fa ad opera di Kevin Ashton, ricercatore del MIT di Boston, parliamo di un insieme di tecnologie che permettono di controllare, monitorare e trasferire informazioni collegando a Internet un apparato; questa definizione, il cui merito comunque è quello di aver incentivato la nascita del concetto di Industry 4.0, con il passare del tempo è divenuta restrittiva in ottica industriale, dove le informazioni non sono solamente raccolte, ma anche elaborate con l’obiettivo di monitorare e ottimizzare la produzione.
Nell’ Industrial Internet of Things , sono quindi escluse le applicazioni rivolte ai consumatori (come ad esempio la domotica o la guida driveless) ma sono incluse altre applicazioni e tecnologie come il machine learning, l’analisi dei big-data, la comunicazione M2M (machine to-machine) con un occhio di riguardo verso la sicurezza di trasmissione delle informazioni e la robustezza dei dispositivi hardware utilizzati.
La teoria che è alla base dell’ Industrial Internet of Things (IIoT) è quella che un macchinario intelligente e interconnesso è più accurato e reattivo di un essere umano, il che permette all’azienda di individuare problemi o inefficienze del processo produttivo in tempi minori con conseguente risparmio di tempo e denaro; questo concetto trova la sua naturale applicazione nella manutenzione predittiva: mediante i dati acquisiti è possibile prevedere quando dover fare manutenzione su un determinato macchinario evitando cosi manutenzioni inutili e abbassando drasticamente le probabilità di guasti o fermi macchina.
Questa teoria è considerata un elemento fondante della cosi detta quarta rivoluzione industriale e sarà uno dei pilastri su cui verranno costruiti gli stabilimenti industriali del futuro, mentre incontra diversi ostacoli nella sua applicazione all’interno delle realtà industriali esistenti.
Questa teoria è considerata un elemento fondante della cosi detta quarta rivoluzione industriale e sarà uno dei pilastri su cui verranno costruiti gli stabilimenti industriali del futuro, mentre incontra diversi ostacoli nella sua applicazione all’interno delle realtà industriali esistenti.
Internet delle cose: tecnologie abilitanti e limiti strutturali
In primo luogo la mancanza di standardizzazione comporta la necessità di adattare ciascuna tecnologia e installazione alla realtà industriale in cui viene inserita; questo comporta quindi notevoli difficoltà di integrazione considerando anche che ci si può scontrare con la necessità di dover rendere smart un vecchio sistema legacy. Un altro ostacolo è rappresentato dalla varietà di protocolli di comunicazione industriale attualmente in commercio, ciascuno con i suoi standard e formalismi: introdurre in una azienda una piattaforma Industrial Internet of Things, significa dover rendere compatibile la piattaforma con i protocolli di comunicazione già utilizzati qual’ora non lo sia già.
Tutto questo non deve però scoraggiare le aziende nell’investire in IIoT, perché i benefici che comporta la sua applicazione nel lungo termine sono maggiori rispetto all’effort occorrente a breve termine.