INDUSTRIA 4.0 E LAVORO: COME CAMBIANO LE PROSPETTIVE

Politica industriale e politica del lavoro a confronto

Quando ci si trova a valutare l’impatto della quarta rivoluzione industriale sul tessuto economico- sociale del nostro paese, ci si confronta con l’analisi di un vero e proprio paradigma del cambiamento. Quello che in questa fase ci preme capire è come cambiano i modelli produttivi e di conseguenza lavorativi, cavalcando l’onda della trasformazione industriale.

Industria 4.0 e lavoro, sono argomenti di forte dibatto in questo momento storico. C’è da sottolineare quanto questo tema, sia strettamente correlato ai nuovi modelli di business e all’alto tasso di automazione che i processi richiedono attualmente. Queste riflessioni, ci pongono di fronte ad argomenti come la politica del lavoro e la politica industriale. Le due sfere sociali, puntano all’evoluzione tecnologica dei sistemi produttivi, elemento simbolo dell’industria 4.0.

Per approfondire tematiche come industria 4.0 e lavoro, è importante precisare che tutto ciò che ruota intorno alla digitalizzazione delle industrie, è strettamente correlato al concetto di internet of things. In effetti è proprio quest’ultimo concetto  che, attraverso la creazione di Cyber-Phisical System all’interno della catena produttiva, da origine all’industria 4.0.

Inevitabili sono le conseguenze sul mondo del lavoro a livello pratico e a livello evolutivo.

Cosa cambia per i lavoratori?

Industria 4.0 e lavoro

Cambiano le mansioni, gli orari, i luoghi e le competenze del lavoratore oltre a cambiare la struttura organizzativa generale del lavoro in fabbrica . C’è da sottolineare però che il lavoro ha subito i suoi primi cambiamenti già a partire dalla terza rivoluzione industriale quando, all’interno delle fabbriche, sono stati introdotti i sistemi informativi.

Con l’avvento della quarta rivoluzione industriale, il sistema informativo si evolve e diventa il centro della connessione tra i diversi soggetti coinvolti nella supplychain.

Come cambiano quindi le prospettive tra Industria 4.0 e lavoro ?

Assume una forte connotazione, il valore dell’operaio di fabbrica. Nonostante questa accezione possa sembrare paradossale,rispetto alle tematiche riguardanti la sostituzione dell’essere umano con i robot, ci preme sottolineare quanto al contrario, con l’introduzione della nuova catena produttiva, il lavoro dell’operatore sia stato nobilitato.

In effetti si assiste all’ingaggio di macchine produttive per operazioni meccaniche mentre si forma sempre più l’operaio volto all’esecuzione di mansioni di settaggio dei macchinari e problem solving.

L’essere umano si svincola sempre più da mansioni reiteranti e logoranti per andare verso una dimensione d’azienda in cui, le attività che svolgerà, saranno creative, pensanti e basate sulle proprie esperienze.

In virtù delle evoluzioni sopra citate, è opportuno specificare che, all’interno del concetto “lavoro” rientrano:  gli operatori, le mansioni e il prodotto finito.

In relazione ai prodotti, le fabbriche intelligenti, sono sempre più performanti soprattutto in riferimento a parametri di personalizzazione. Infatti, i consumatori finali, riescono ad entrare in contatto con il prodotto finito, fin  dalla sua ideazione grazie al fatto che gli operatori, le macchine e l’intero sistema produttivo, vivono l’era dell’interconnessione.

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