PNRR Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica

PNRR RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA

La scienza ed i modelli analitici dimostrano inequivocabilmente come il cambiamento climatico sia in corso e che stia accelerando importanti trasformazioni degli ecosistemi con impatto negativo per l’ambiente e l’economia. Pur essendo, il cambiamento, ormai inevitabile è assolutamente necessario intervenire il prima possibile sul fenomeno, per mitigarlo o impedirlo su scala locale o globale. La transizione ecologica è al momento focalizzata su alcuni settori, come per esempio quello elettrico che rappresenta il 22% delle emissioni di CO2 eq.

Emissioni nel 2020 sono diminuite di circa il 9,8%, a causa della pandemia, ma nel 20 sono aumentate del 6%, non rispettando così il senso del Green Deal.

Recependo il nuovo target europeo di riduzione del 55% al 2030, l’Italia dovrebbe tagliare del 26,2% le proprie emissioni entro i prossimi 10 anni, riducendole del 2,6% all’anno nei prossimi 10 anni.

Energia e Rinnovabili Nel 2020 in Italia il consumo da fonti rinnovabili è stato di 21,5 Mtep, 0,4 Mtep in meno del 2019. Per raggiungere il target europeo si dovrebbero installare almeno a 6.000 MW annui per i prossimi 10 anni. Nel 2020 i consumi primari di energia in Italia si sarebbero ridotti del 9,2% rispetto all’anno precedente: un calo in linea con quello del Pil (-8,9%), contrazione dei consumi di energia generata dalla pandemia.

Economia circolare Nel 2019 l’Italia ha riciclato 14 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, pari al 51% dei rifiuti prodotti, seconda in Europa dopo la Germania. Per il tasso di utilizzo circolare dei materiali (CMU) riciclati in relazione all’uso complessivo di materie prime, l’Italia si colloca al 2° posto dopo la Francia.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha come prima missione la digitalizzazione del sistema Paese. Il Piano è coerente con i sei pilastri del Next Generation EU riguardo alle quote d’investimento previste per i progetti green (37%) e digitali (20%). Le risorse stanziate nel Piano sono pari a 191,5 miliardi di euro, ripartite in sei missioni:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura - 40,32 miliardi
- Rivoluzione verde e transizione ecologica - 59,47 miliardi
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile - 25,40 miliardi
- Istruzione e ricerca - 30,88 miliardi
- Inclusione e coesione - 19,81 miliardi
- Salute - 15,63 miliardi

Secondo il Digital Society and Economy Index, l’Italia oggi si posiziona al 25 posto in Europa per digitalizzazione a causa della limitata diffusione delle competenze digitali e la bassa adozione di tecnologie avanzate come quelle cloud. Nel grafico, di seguito possiamo osservare la posizione Europea del nostro Paese secondo il Digital Society and Economy index.

Segue la comparazione con il Paese in primissima posizione, la Danimarca, rispetto all’Italia.

Il piano mira a rilanciare la ripartenza, con interventi che vedono coinvolti diversi settori tra cui anche il sistema produttivo con digitalizzazione ed innovazione. Il PNRR punta a rafforzare gli incentivi da agevolazione, tipo il credito d’imposta, già in corso e le attività di ricerca e sviluppo per le tecnologie 4.0, con ricadute positive per la filiera, per la produttività ed l’efficienza e per l’occupazione.

I progetti finanziabili sono mirati a sostenere gli studi di fattibilità, la consulenza, la partecipazione a fiere internazionali e la transizione green.

ll PNRR è un’occasione unica per accelerare la transizione delineata, superando le barriere che si sono dimostrate critiche in passato.

La Missione 2, intitolata Rivoluzione Verde e Transizione ecologica, consiste di 4 Componenti:
C1. Agricoltura sostenibile ed Economia circolare
C2. Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
C3. Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici
C4 Tutela del territorio e della risorsa idrica

Si mira a supportare le aziende perché siano pronte, abbiano le condizioni strutturali e rispondano con le misure adeguate.

L’Unione Europea è responsabile dell’8 % delle emissioni Globali, la metà degli Stati Uniti ed ¼ della Cina. D’altra parte, i costi dell’energia in Europa sono 3 volte più alti che quelli asiatici, quindi, i costi di produzione in Europa sono poco competitivi nei confronti degli Stati Uniti o dell’Asia.

La transizione verde ha una grande responsabilità in termini di innovazione e capacità di fare tecnologia per il cambiamento climatico.

La politica Europea deve evitare il collasso energetico, con alternative rinnovabili ed evitare delle crisi strutturali future. La transizione energetica in Italia si ispira alla Comunità vedendo integrati energia e clima. Raggiungere uno sviluppo sostenibile diventerà un priorità per la ripresa economica, che dovrà affrontare la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico e promuovere i principi dell'economia circolare.

La Componente 1 si prefigge di migliorare la gestione dei rifiuti e dell’economia circolare, rafforzando le infrastrutture per la raccolta differenziata, ammodernando o sviluppando nuovi impianti di trattamento rifiuti, colmando il divario tra regioni del Nord e quelle del Centro-Sud, realizzando progetti flagship altamente innovativi per filiere strategiche quali rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), industria della carta e del cartone, tessile, riciclo meccanico e chimica delle plastiche. Dall’altro, sviluppare una filiera agricola/ alimentare smart e sostenibile, riducendo l’impatto ambientale in una delle eccellenze italiane, tramite supply chain “verdi”.

La Componente 2 ha l’obiettivo di sviluppare una leadership internazionale industriale e di conoscenza nelle principali filiere della transizione, promuovendo lo sviluppo in Italia di supply chain competitive nei settori a maggior crescita, che consentano di ridurre la dipendenza da importazioni di tecnologie e rafforzando la ricerca e lo sviluppo nelle aree più innovative (fotovoltaico, idrolizzatori, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico, mezzi di trasporto).

La Componente 3 vuole rafforzare l’efficientamento energetico incrementando il livello di efficienza degli edifici, una delle leve più virtuose per la riduzione delle emissioni in un Paese come il nostro, che soffre di un parco edifici con oltre il 60 per cento dello stock superiore a 45 anni, sia negli edifici pubblici (es. scuole, cittadelle giudiziarie), sia negli edifici privati, come già avviato dall’attuale misura “Superbonus”.

La Componente 4 pone in campo azioni per rendere il Paese più resiliente agli inevitabili cambiamenti climatici, proteggere la natura e la biodiversità e garantire la sicurezza e l’efficienza del sistema idrico.

KEY-4 può aiutare le aziende nella:
- Consulenza progettuale
per l’avviamento tempestivo delle attività
- Consulenza finanziaria secondo il Regolamento UE garantire la correttezza, l’affidabilità e la congruenza con il tracciato informativo previsto per l’alimentazione del sistema informativo PNRR
- Setup ed integrazione ed interconnessione
con i sistemi aziendali

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